Anche Industrio Ventures, acceleratore del Triveneto, nel Distretto Digitale di Reggio Emilia

La nuova realtà dell’Open Accelerator prende vita nel Distretto Digitale di Reggio Emilia, dopo RoboLab e lo Human & Technology Training Center, e consolida una stretta collaborazione fra due territori a forte vocazione manifatturiera e tecnologica: l’Emilia-Romagna e il Triveneto.

Le aree connesse tramite Reggio Emilia e Rovereto – quartier generale dell’acceleratore e investitore di startup manifatturiere Industrio Ventures – daranno vita a progetti di Open Innovation tra startup e imprese industriali. L’obiettivo è sostenere nuove iniziative imprenditoriali, caratterizzate dall’offerta di prodotti hardware, principalmente nel settore della meccatronica.

L’Open Accelerator è promosso da Fondazione REI ed opera in partnership con Industrio Ventures. Unindustria Reggio Emilia assicura il coordinamento dell’iniziativa Distretto Digitale insieme al Gruppo Giovani Imprenditori con il progetto Upidea! Startup program, dedicato alla selezione di startup d’impresa. Collaborano inoltre Iren Smart Solutions e IN-ER, network regionale di incubatori.

La collaborazione permette di sostenere e valorizzare i risultati della ricerca industriale e favorire l’incontro tra le startup e le imprese del territorio per attivare processi di innovazione aperta.

Andrea Parmeggiani, Direttore Fondazione REI ha illustrato di cosa si occuperà l’incubatore: “L’Open Accelerator è il luogo dove le startup si preparano per entrare in relazione con il mercato, le imprese consolidate ed i finanziatori. Assistiamo i nuovi imprenditori supportando la definizione e la validazione dei processi commerciali e gestionali. Operiamo in un territorio a forte valenza manifatturiera e pertanto ci focalizziamo sulle startup “hardware”, che realizzano un prodotto fisico o una soluzione “phygital”, combinazione di prodotto fisico e servizio digitale. L’acceleratore sarà un punto di riferimento per chi desidera fare impresa tecnologica ed organizzerà eventi di networking e di sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione”.

 

Marco Righi, Presidente Giovani Imprenditori di Unindustria ha aggiunto: “Come Gruppo Giovani da 5 anni abbiamo investito nel sostenere le startup innovative con il programma Upidea! Startup Program, che ha consentito di conoscere e portare a Reggio Emilia oltre 70 startup in diversi settori. Oggi Upidea si evolve e punta a rafforzare il progetto di Open Accelerator che stiamo inaugurando, occupandosi in particolare di cercare e selezionare le idee di impresa e le startup da presentare alle imprese reggiane, per favorire la nascita di nuove collaborazioni”.

 

Gabriele Paglialonga, Direttore Generale di Industrio Ventures spiega le ragioni che spingono l’acceleratore e investitore a entrare nell’ecosistema reggiano: “Per noi è una grandissima opportunità poter lavorare con le startup e le aziende del territorio di Reggio Emilia. Noi siamo un acceleratore e investitore che punta sulle startup hardware e phygital, nella consapevolezza che il manifatturiero innovativo è uno dei pilastri del tessuto produttivo nazionale. Per noi l’open innovation e il dialogo tra startup e PMI manifatturiere è importantissimo. Ecco perché in alcuni degli ecosistemi dell’innovazione più dinamici, come quello del territorio di Reggio Emilia, collaboriamo con i partner locali attraverso gli Industrio Point.

Industrio Point Reggio Emilia rappresenta il quarto nodo di Industrio Ventures, dopo l’Industrio Point Bolzano/Bozen, l’Industrio Radar Belluno e l’Industrio Point FVG in Carnia, che ha il suo quartier generale a Rovereto. Il Trivento ha tanto da dire sulla meccatronica, e lo stesso vale per l’Emilia-Romagna, regione tra le più innovative d’Italia. Credo quindi che ci sia ampio spazio per sinergie virtuose a beneficio di tutti”.

Gabriele Paglialonga aggiunge una considerazione sull’estensione della collaborazione sul piano internazionale. “L’orizzonte di Industrio Ventures non è soltanto italiano. Il potenziale del manifatturiero innovativo nei territori citati è significativo, e la meccatronica italiana è molto apprezzata nel Northeast americano, a partire dall’area di Boston. Negli ultimi due anni ci siamo recati in missione due volte oltreoceano, riscontrando molto interesse, curiosità e un forte livello di attenzione, sia da parte della comunità scientifica e tecnologica, sia di quella imprenditoriale e finanziaria. Per tale ragione stiamo rafforzando i legami con i nostri interlocutori statunitensi, e intendiamo aprire – già quest’anno – un Industrio Point pure a Boston, che del Northeast è la vera capitale tecnologica e scientifica, oltre che un hub primario per le startup. Naturalmente ci piacerebbe coinvolgere anche su questo fronte i nostri partner reggiani, perché il Northeast rappresenta, tanto per le imprese consolidate che per le startup, un’opportunità di validazione, crescita anche tecnologica, recruiting di alto livello e funding”.

Andrea Parmeggiani, Direttore Fondazione REI conclude: “L’apertura alla collaborazione con un networking internazionale è positivo e sfidante. L’Emilia-Romagna ha una consolidata presenza sulla costa Ovest in Silicon Valley, che possiamo attivare a beneficio delle startup accelerate dall’Open Accelerator grazie ad ART-ER, Società Consortile della Regione Emilia-Romagna che coordina l’ecosistema dell’innovazione. Questo supporto sostiene le idee più all’avanguardia, pronte per il mercato internazionale”.

Industrio Ventures e l’Open Accelerator hanno svolto la prima attività congiunta la scorsa settimana, in occasione dell’evento online Industrio Talk: Open Innovation nella Meccatronica”, in cui sono intervenuti anche Bernhard Konzet, Imprenditore e Vicepresidente Innovazione Unindustria Reggio Emilia e Alberto Rocchi, Electronic Division Manager Walvoil e Presidente Club Meccatronica.

Bernhard Konzet afferma: “È ancora difficile per gli imprenditori riconoscere che l’Open Innovation è una strada. Il Digital District è un passo verso quella direzione”.

Alberto Rocchi conclude: “Industrio Talk è stata un’utile occasione per confrontarsi anche con altri modelli industriali, come quello tedesco e quello statunitense. Questo ci aiuterà a mettere a punto il nostro processo di innovazione e accelerazione di impresa, con l’obiettivo di favorire la creazione di scaleup companies di successo nel settore manifatturiero”.

 

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